Zero Dark Thirty

Accompagnato da un fiume di polemiche dopo la sua uscita negli Stati Uniti, Zero Dark Thirty ripercorre i dieci anni di indagini, operazioni ed interrogatori che la CIA ha condotto per arrivare alla cattura, e conseguente uccisione, del terrorista Osama Bin Laden.

La regista premio Oscar Kathryn Bigelow opta anche in questo caso un percorso che per certi versi pare essere documentaristico scegliendo di portare in scena fatti più che emozioni: il lato più propriamente intimistico viene sacrificato in favore di una rappresentazione cruenta ed oscura che lascia infine spazio a personali considerazioni da parte del pubblico su di una narrazione che di fatto s’ispira al reale.

Affidando la sceneggiatura al giornalista nonché compagno di vita Mark Boal, la Bigelow pone in primo piano le atroci torture utilizzate dalla CIA per estorcere informazioni riguardanti alla delle più importanti indagini degli ultimi anni e lo fa ripercorrendo minuziosamente un lavoro portato avanti dall’attacco alle Torri Gemelli fino alla cattura di Bin Laden.

Candidato a ben 5 premi Oscar, Zero Dark Thirty mette in luce ancora una volta tutta l’abilità di Kathryn Bigelow dietro la macchina da presa realizzando di fatto un montaggio, una regia ed una sceneggiatura impeccabili. Il ritmo e la suspense tengono bene passando dalla crudeltà delle torture al buio che pare essere eterno di una caccia all’uomo estenuante ed ossessiva. Un film sicuramente fuori dal comune, ambizioso e complesso, che rimane tuttavia non di facile fruizione.