Una Notte da Leoni 3

Portare a compimento una trilogia, soprattutto in chiave comica, può spesso essere un’impresa azzardata. Il rischio è quello di cadere in banali cliché e ripetizioni che hanno come unico effetto quello di non riuscire a fare presa sul pubblico e, purtroppo, Una Notte da Leoni 3 cade in pieno nella “trappola” cinematografica andando a peccare proprio in fase di sceneggiatura.

L’originalità che era riuscita a conquistare il pubblico nel primo capitolo della trilogia sembra qui perdersi completamente: il regista Todd Philips tenta di fare affidamento sul passato ma il risultato finale sembra essere alquanto lontano dal realizzarsi di una commedia divertente e degna di nota.

In Una Notte da Leoni 3 la volgarità sembra essere messa da parte, così come le sbornie, in favore di un percorso dei protagonisti che pare essere più maturo ed a tratti intimistico. Nonostante la sempre buona interpretazione del cast attoriale il film perde nel ritmo e, ad eccezione di alcuni sprazzi di comicità inedita, sembra di essere di fronte al fluire del già visto. Il ritorno al luogo dove tutto ebbe inizio appare forzato e lascia nello spettatore come un senso di incompletezza.

Forse Todd Philips avrebbe dovuto avere il coraggio di osare di più o, semplicemente, il regista potrebbe aver perso l’originale ispirazione che, inevitabilmente, fa deviare Una Notte da Leoni 3 verso quel limbo demenziale che spesso attanaglia commedie troppo pubblicizzate.