Pacific Rim

Atmosfere gotiche e post-apocalittiche fanno da sfondo all’eterna lotta fantascientifica per la sopravvivenza che vede questa volta l’uomo contrapposto alle macchine. Nessun alieno ha invaso il pianeta ma ad emergere dalle profondità sono delle gigantesche macchine decise a distruggere la ragazza umana.

Con Pacific Rim il regista messicano Guillermo del Toro sembra ispirarsi alla tradizione giapponese dei kaiju, ossia ai terrificanti mostri che hanno dominato buona parte della fantascienza orientale. Tuttavia quello che emerge dallo scorrere delle immagini è un’opera filmica che riesce a convincere unicamente per l’utilizzo degli effetti speciali; Pacific Rim procede infatti tra i meandri di una trama traballante e per certi versi persino noiosa, una certa monotonia pervade la proiezione riuscendo a stuzzicare la curiosità dello spettatore unicamente nell’esplodere degli effetti speciali.

Guillermo del Toro sembra non riuscire qui a trovare una sua dimensione lasciando la narrazione come in balia degli eventi e non tentando neppure un’introspezione psichica dei personaggi tanto che nessuno nel cast attoriale risulta essere degno di nota.

Pacific Rim potrebbe essere un film adatto a tutti gli amanti degli effetti speciali e dell’azione allo stato puro ma, se siete alla ricerca di qualcosa che vada oltre la fantascienza intesa come computer grafica probabilmente rimarrete delusi.