Il Seme della Discordia

Scegliendo come fonte d’ispirazione un romanzo che si muove tra tematiche più che serie e per certi versi drammatiche, il regista napoletano Pappi Corsicato opta per una messa messa in scena dalle tinte pop che sembra ridurre il tutto ad una rappresentazione che non va al di là della più semplice e disincantata commedia.

Sia la sceneggiatura che il fare registico appaiono in questo caso poco funzionali alla riuscita di un film che, come dichiarato dallo stesso regista, avrebbe come scopo quello di descrivere un percorso di introspezione psicologica volto ad una maggiore consapevolezza di sé. Il Seme della Discordia non riesce invece ad andare al di là del suo aspetto volutamente pop lasciando lo spettatore di fronte ad una narrazione che si fa ricca di episodi ed atmosfere surreali che per la verità lasciano alquanto smarriti.

Il cast attoriale non brilla per particolari rese espressive degne di nota e si mostra più attento, forse proprio per volere del regista che qui firma anche la sceneggiatura, all’aspetto decorativo che a quello interpretativo. Nota positiva di un film come Il Seme della Discordia va infine ricercata nelle ambientazioni che riescono a mostrare in chiave moderna almeno una parte di un’opera scritta nel lontano 1808.