titolo originale: Cado dalle Nubi
nazione: Italia
anno: 2009
durata: 114'
genere: Commedia
regia: Gennaro Nunziante
cast: Checco Zalone, Dino Abbrescia, Giulia Michelini, Fabio Troiano, Raul Cremona, Gigi Angelillo, Anna Ferruzzo, Ludovica Modugno, Sereno Bukasa, Stefano Chiodaroli, Ivano Marescotti, Rocco Papaleo, Francesca Chillemi, Claudia Penoni
produzione: Taodue
distribuzione: Medusa Film
sceneggiatura: Gennaro Nunziante, Luca Medici
montaggio: Pietro Morana
fotografia: Lorenzo Adorisio
musiche: Checco Zalone
data di uscita: 27-11-2009
Cado dalle Nubi assume quasi i tratti di un’autobiografia e Checco Zalone si trova perfettamente a suo agio nel vestire i panni del personaggio creato per il pubblico di Zelig, ossia un cantante squattrinato e sgrammaticato che tenta la fortuna partendo dal suo paesino pugliese.
Commedia moderna e piacevole tutta all’insegna della “scorrettezza”, a tratti persino trash, tuttavia capace di toccare temi importanti presentati dal punto di vista di un personaggio decisamente sopra le righe.
L’esordio alla regia di Gennaro Nunziante non è dei migliori viste le pecche in fase di realizzazione, come montaggio e sceneggiatura (soprattutto nella seconda parte del film), ma il risultato finale di Cado dalle Nubi è ugualmente funzionale al divertimento del pubblico grazie alle gag e battute regalate da Checco Zalone che sostanzialmente prendono di mira la società in cui viviamo.
Quello che emerge da un film seppur leggero e divertente, che procede con ritmo costante, sono le fratture ancora tangibili tra nord e sud, la difficoltà nel superare differenze culturali, omofobia e intolleranza.
Giulia Michelini, Fabio Troiano ed il “leghista” Ivano Marescotti formano un cast attoriale di buon spessore e danno ancora una volta prova delle loro doti attoriali affiancando un Checco Zalone che sembra procedere senza freni inibitori.
Cado dalle Nubi non sarà di certo un capolavoro della commedia (se è questo che vi aspettate rimarrete alquanto delusi) ma vale la pena di assistere alla sua proiezione per la messa in scena di punti di vista per una volta decisamente non politicamente corretti capaci di strappare sorrisi.