Biancaneve e il Cacciatore

Una rivisitazione in chiave gotica e per certi versi alquanto macabra del classico film della Disney è quello proposto da Rupert Sanders. Per il suo esordio alla regia Sanders ha deciso di proporre la sua versione hollywoodiana della favola che ha fatto sognare intere generazioni: se la trama rimane pressoché invariata rispetto alla pellicola originale, con la regina cattiva ossessionata dalla morte di Biancaneve che ha la sola colpa di essere più bella di lei, questa poi si stravolge trasformando la ragazza in una vera e propria combattente andando ad inserire al suo interno elementi che sembrano essere pura contaminazione.

Biancaneve e il Cacciatore si presenta come un film sbilanciato: l’impianto narrativo non tiene a dovere e, nonostante la scelta di puntare su Kristen Stewart ed il premio oscar Charlize Theron, in più occasioni sembra che alla struttura della trama manchi il nodo fondamentale; al contrario la realizzazione visiva dell’opera è ben riuscita. Sia l’utilizzo degli effetti speciali, degli straordinari costumi e più in generale di una sceneggiatura perfettamente curata, fanno di Biancaneve e il Cacciatore un film che si assesta sulla sufficienza cercando di catturare l’attenzione di quel pubblico moderno che, più che amare i classici di genere fantasy, li preferisce mixati in una salsa quasi horrorifera.