To Rome with Love

To Rome With Love potrebbe quasi essere definito un passo falso all’interno della filmografia di un maestro della commedia come Woody Allen. Lo humor raffinato del regista, che da sempre mescola aspetti comici, tragici e romantici, lascia qui spazio ad una rappresentazione priva di brio che non riesce a stimolare la curiosità del pubblico e pare rimanere pressoché inerte di fronte alla messinscena di una moltitudine di episodi che paiono ispirati al Decameron di Boccaccio. Se l’aspetto fotografico del film pare ben curato, altro non può dirsi per la sua sceneggiatura in cui i molti attori presentano aspetti della vita prevalentemente legati a rapporti fedigrafi, all’idea della fama e dei soldi senza tuttavia dare ad essi significati degni di nota.

Tra le interpretazioni quella di Alec Baldwin può essere considerata degna di nota mentre Roberto Benigni sembra non essere del tutto libero di dare sfogo alla propria personalità straripante. Woody Allen torna a recitare davanti alla macchina da presa e, sebbene il suo stile sia inconfondibile, non pare sufficiente a rendere stimolante un film il cui finale si presagisce già dalla sua metà. Ambientato a Roma, To Rome With Love non racconta l’Italia o, meglio, lo fa attraverso la rappresentazione dei suoi aspetti più sgradevoli: il decadimento culturale, etico e morale.