titolo originale: The Way Back
nazione: U.S.A.
anno: 2010
durata: 133'
genere: Drammatico
regia: Peter Weir
cast: Colin Farrell, Ed Harris, Mark Strong, Saoirse Ronan, Dragos Bucur, Sally Edwards, Jim Sturgess, Dejan Angelov,
produzione: Crispy Films, National Geographic Films, On the Road, Point Blank Productions, Scott Rudin Productions, Spitfire Pictures
distribuzione: 01 Distribution
sceneggiatura: Peter Weir
montaggio: Lee Smith
fotografia: Russell Boyd
musiche: Burkhard von Dallwitz
data di uscita: 06-07-2012
E’ la storia a fare da sfondo, o cornice se si preferisce, all’ultima fatica cinematografica di Peter Weir: un gruppo di uomini si ritrova rinchiuso all’interno di uno dei famigerati campi di prigionia sovietici in Siberia, un gulag in piena regola dove ogni giorno ed ogni ora si ci trova a lottare contro la morte e la sofferenza dettate dalla fame, gli stenti e la fatica.
Tratto dal romanzo di Slavomir Rawicz “Tra noi e la libertà”, The Way Back realizza in formato visivo l’apocalisse realmente vissuta da 6 prigionieri che, dopo due anni di reclusione, decidono di tentare la fuga percorrendo a piedi migliaia di chilometri verso la libertà. Quella di Weir è stata quindi la volontà non soltanto di raccontare gli orrori dello stalinismo ma, soprattutto, il dramma di questi individui che nel tentativo disperato di ritrovare le loro esistenze si trovano a dover fare i conti con le terrificanti forze della natura.
Rimanendo fedele ad un cinema che potremmo definire classicheggiante, il regista, mettendo da parte effetti speciali e grafica computerizzata, sceglie di realizzare le riprese in luoghi impervi ma di grande impatto: eccoci quindi in Siberia, poi in Tibet ed infine in India ad ammirare paesaggi maestosi attraverso una fotografia perfettamente curata che rende alla perfezione le atmosfere del film. Il cast accuratamente selezionato contribuisce a dare ulteriore valore alla pellicola: The Way Back è un affresco sulle tragedie personali, sulla perdita dei punti di riferimento, sulla costante ricerca di una libertà individuale ma anche sull’impotenza dell’uomo di fronte alla maestosità della natura.