Le Prime Tecniche di Montaggio: Georges Méliès

Nonostante la straordinaria invenzione del cinematografo, che li rende a tutti gli effetti i padri fondatori del cinema, i fratelli Lumière assistettero nel giro di pochi anni ad una vera e propria esclusione dal mercato delle loro realizzazioni sceniche a causa della sempre crescente concorrenza che, via via, si trasformava in qualcosa di più innovativo. Nel 1905 decisero quindi di sospendere la produzione e, nella vivace scena francese, già aveva iniziato a riecheggiare sempre più insistentemente il nome di Georges Méliès.

Prestigiatore ed illusionista, Méliès vide nel cinematografo la possibilità di far compiere un ulteriore passo in avanti alla sua arte in sostanza trasferendo i particolari trucchi di quest’ultima nel cinema. Se inizialmente si limitò a realizzare delle “vedute” ricalcando le orme dei Lumière, il suo estro creativo lo portò a guadagnarsi il nome di Mago del cinema per l’abilità in fase di ripresa. Muovendo i primi passi verso le ben più elaborate tecniche di montaggio che più tardi saranno sviluppate, Georges Méliès scoprì la tecnica della sostituzione: fermando la ripresa e sostituendo la persona o l’oggetto filmato si otteneva come risultato lo scorrere di una sequenza continua in cui, magicamente, il soggetto mutava natura. Lasciando letteralmente a bocca aperta il pubblico presente, nel 1986 presentò “Escamotage d’une dame chez Robert-Houdin”: vestendo i panni di un mago Méliès riusciva a trasformare una donna in uno scheletro. Si tratta della prima vera e propria applicazione di una tecnica di montaggio e, ad essa ne seguirono altre. Instancabilmente il regista-prestigiatore proseguì nelle sperimentazioni arrivando a delineare le tecniche della doppia esposizione, della dissolvenza, del mascherino-contromascherino, dello spostamento della cinepresa ed anche del primo colore (dipinto sulla pellicola). Dopo aver costruito un teatro dove poter realizzare scenografie di ogni genere Méliès diede vita ad alcune delle sue opere più straordinarie come “L’Affaire Drayfus” e “Le Voyage dans la Lune”

Realizzato nel 1902, “Le Voyage dans la Lune” è il primo film di fantascienza della storia del cinema, la prima pellicola a riscuotere un successo mondiale ed anche la prima opera ad imbattersi nel fenomeno della pirateria. Mescolando il genere comico a quello fantascientifico “Le Voyage dans la Lune” narra le avventure di un gruppo di scienziati in orbita verso la luna poi costretti alla fuga dopo essere stati imprigionati da misteriose creature.

I mondi onirici e futuristici che prendevano vita all’interno dei film di Méliès, il Mago del montaggio, avevano la capacità di catturare lo spettatore grazie proprio alla particolare attenzione che l’artista riservava in fase di realizzazione attraverso l’applicazione di tutte le tecniche del montaggio che rendevano il tutto sempre più vicino al reale. Insomma grazie alle capacità sperimentali di un uomo come Georges Méliès il cinema delle origini iniziò a muovere i suoi primi passi verso quelle fondamentali innovazioni ed intuizioni che hanno poi fatto della settima arte uno dei mezzi di comunicazione visiva più importanti del novecento.