Sinister

Andare oggi alla ricerca di un film horror che si rispetti sembra essere un’impresa decisamente ardua, le atmosfere terrorizzanti di un tempo e l’originalità in sede di sceneggiatura sono elementi sempre più rari all’interno delle pellicole che entrano a far parte del genere, ma l’ultimo film di Scott Derrickson riesce almeno in parte a non deludere le aspettative.

Dopo aver firmato nell’ormai lontano 2005 “The Exorcism of Emily Rose” Derrickson torna  dietro la macchina da presa per la realizzazione di Sinister, film che si muove a metà strada tra le atmosfere horror e thriller.

In un crescendo di tensione, che viene ben dosata tra le atmosfere notturne ed inquietanti, troviamo Ethan Hawke nelle vesti di protagonista assoluto deciso a scoprire cosa si nasconde dietro una serie di inspiegabili omicidi.

Se nell’incipit Sinister lascia ben sperare infondendo nello spettatore un certo senso di inquietudine e paranoia, merito anche di una colonna sonora martellante, con lo scorrere del tempo ecco venir fuori gran parte di elementi già visti in predente pellicole per poi arrivare ad un finale alquanto prevedibile.

In ogni caso, nonostante qualche difetto di sorta, possiamo affermate che con Sinister Scott Derrickson è riuscito a confezionare un’opera più che sufficiente soprattutto all’interno di un panorama come quello dell’horror che negli ultimi anni ha perso decisamente prestigio ed originalità.