titolo originale: Saw
nazione: U.S.A.
anno: 2004
durata: 100'
genere: Horror
regia: James Wan
cast: Cary Elwes, Danny Glover, Monica Potter, Michael Emerson, Tobin Bell, Ken Leung, Makenzie Vega, Shawnee Smith, Benito Martinez, Dina Meyer, Leigh Whannell
produzione: Evolution Entertainment
distribuzione: Eagle Pictures
sceneggiatura: Leigh Whannell
montaggio: Kevin Greutert
fotografia: David A. Armstrong
musiche: Charlie Clouser
La morte come un gioco, l’atrocità come espediente per avere salva la vita: Saw – L’Enigmista è uno di quei film capace di prestarsi ad una visione poliedrica dell’insieme interpretativo facendo leva su fiumi di sangue e disperazione.
Opera prima del regista malese James Wan, Saw – L’Enigmista ha letteralmente spaccato la critica internazionale tra chi ha definito il film come crudeltà gratuita e coloro che invece hanno cercato di guardare oltre le atroci macchinazioni, fatto sta che il successo di pubblico resta indiscutibile tanto da spingere alla creazione di una vera e propria saga dello splatter.
Ponendosi a metà strada tra l’horror ed il thriller Saw muove i passi in una visione per certi versi inedita dove il terrore viene creato non soltanto da una marionetta con le sembianze di una bambola e dal serial killer che la manovra, ma soprattutto dalle cruente trappole che dilaniano le vittime.
Se l’apparato horririfero e splatter risulta più che funzionale a mostrarsi traballante è una sceneggiatura che in alcuni frangente sembra quasi essere priva di coerenza. Il montaggio non riesce a sopperire le lacune di sorta e si mostra debole nella sua vera essenza portatrice di significato. Lo stesso può dirsi per i dialoghi e l’interpretazione attoriale, insomma ciò che eleva Saw va ricercato nel fare visionario del regista James Wan.
Se l’aspetto procedurale di Saw – L’Enigmista lascia alquanto a desiderare lo stesso non può dirsi per la sua riuscita finale: la creazione di una vera e propria antologia delle atrocità si presenta infatti una novità all’interno del genere horror lasciando spazi a molteplici interrogativi metaforici sulla reale essenza della violenza, della morte e della vita.