Passioni e Desideri

Muovendo come un abile burattinaio i fili di una narrazione che vede ben dieci protagonisti, intrecciando i loro destini e concentrandosi su fasi transitorie, Fernando Meirelles trascina lo spettatore all’interno dell’ineluttabilità del fato.

Ispirato dall’opera di Arthur Schnitzler Passioni e Desideri è un perfetto gioco di scatole cinesi capaci di rivelare legami inaspettati e nascosti dimostrando come nella vita si possieda solo l’illusione di imboccare la strada prescelta.

Sceneggiatura decisamente solida così come la drammaturgia, con Passioni e Desideri Meirelles dirigi nel migliore dei modi una macchina che dal punto di vista tecnico appare ineccepibile grazie anche a musiche e fotografia perfettamente funzionali alla riuscita dell’insieme.

Il cast stellare, all’interno del quale spiccano Anthony Hopkins e Jude Law, si muove in balia della perdizione, negli anfratti di spazi transitori sperimentando tradimenti, inganni e sfruttamento.

Se la trama di Passioni e Desideri può apparire in alcuni casi contorta, vista proprio la mole di protagonisti, il film si conferma l’ennesima ottima prova registica di Fernando Meirelles capace questa volta di restituire sul grande schermo le molteplici sfaccettature dell’esistenza, dei rapporti interpersonali e sentimentali.

Conflitti e pathos camminano di pari passo e, nonostante in alcuni frangenti si ha la sensazione di cedere al puro sentimentalismo, Passioni e Desideri è in realtà riflessione sulla vera essenza dell’esistenza che travolge senza possibilità di ritorno.