titolo originale: The Matrix Revolutions
nazione: U.S.A.
anno: 2003
durata: 129'
genere: Fantascienza
regia: Andy Wachowski, Lana Wachowski
cast: Keanu Reeves, Laurence Fishburne, Carrie-Anne Moss, Hugo Weaving, Jada Pinkett Smith, Monica Bellucci, Harold Perrineau, Nathaniel Lees, Harry J. Lennix, Matt McColm, Adrian Rayment, Neil Rayment, Nona M. Gaye, Daniel Bernhardt
produzione: Warner Bros., Village Roadshow Pictures
distribuzione: Warner Bros.
sceneggiatura: Andy Wachowski, Lana Wachowski
montaggio: Zach Staenberg
fotografia: Bill Pope
musiche: Don Davis
Quando nel 1999 Matrix fece la sua comparsa sugli schermi cinematografici internazionali ebbe come risultato quello di lasciare gli spettatori con il fiato sospeso e quasi increduli di fronte all’universo visionario creato dai fratelli Wachowski, alle loro visioni filosofiche sapientemente intrecciate all’interno di un opera futuristica. Oltre due ore di visione suggestiva e affascinante proseguita poi con Matrix Reloaded e infine Matrix Revolution.
La trilogia si chiude ed in verità non lo fa nel migliore dei modi. La magia dell’inizio sembra essere in parte svanita, la ricercatezza di dettagli e aura di misticismo pure, in Matrix Revolution si assiste al trionfo dell’azione verso un’epilogo che è umanizzazione di macchine e programmi.
Se l’incipit di Revolution si muove atmosfere asettiche ed affascinanti speculazioni filosofiche presto esse cederanno il passo all’azione alla stato puro. Con la battaglia di Zion e l’epico scontro fra Neo e l’Agente Smith Andy e Lana Wachowski raggiungono forse quello che potremmo definire l’apice dell’estetica hi-tech: gli effetti speciali sono qui sbalorditivi e la coreografia affidata al maestro Yuen Wo Ping è a dir poco perfetta così come fotografia e scenografia di estrema eleganza.
Il risultato è un impatto visivo senza precedenti nelle sequenze d’azione, all’interno delle quali è impossibile rintracciare difetti di sorta, ma, come già sottolineato, in Matrix Revolution a perdersi è proprio la matrice filosofeggiante che tanto aveva affascinato il pubblico.
In un finale che rimane aperto a molteplici interpretazioni tutto appare umanizzato e i molteplici elementi disseminati in lungo e in largo nei due precedenti capitolo confluiscono nell’epilogo.
“Tutto quello che ha un inizio, ha una fine” e con ogni probabilità i fratelli Wachowski hanno voluto spingere al limite la loro creazione, forse sarebbe stato meglio non realizzare un trilogia ma lasciare scorrere alla deriva la magia insista in Matrix, forse si poteva scegliere di realizzare un’unica pellicola che narrasse l’intera storia… solo supposizioni ma, in fin dei conti, Revolution è un film da non perdere non soltanto per i cultori del distorto universo cyber-filosofico-zen ma per tutti coloro che sono alla ricerca di nuovi orizzonti.