Marilyn

Raccontare un’icona del cinema come Marilyn Monroe può apparire quasi scontato: dopo la sua morte moltissimo si è detto e raccontato sulla scissione del celebre e seducente personaggio pubblico e la fragilità del suo mondo privato. Il regista Simon Curtis, per la sua pellicola d’esordio, decide di concentrarsi su di un particolare episodio della vita dell’attrice ossia sul momento in cui il suo destino s’incrocia con quello dell’assistente Colin Clark che, a distanza di anni, getta nuova luce sulla vera essenza della diva fatta inevitabilmente di luci e di ombre.

Se all’interno di Marilyn non si colgono nuovi elementi volti alla definizione del personaggio, l’interpretazione di Michelle Williams che veste i panni della celebre attrice è più che riuscita: riuscendo a coniugare sensualità, ingenuità e malinconia, ecco restituita sullo schermo una delle migliori interpretazioni della diva senza tempo raggiunta anche attraverso la semplicità delle visioni. Alla buona riuscita del film contribuisce anche un eccellente Eddie Redmayne che qui veste i panni di Colin Clark. Insomma per chi è alla ricerca di un nuovo scorcio sulla vita di Marilyn Monroe il film di Curtis apparirà alquanto piacevole spinto dalla capacità di affascinare che la diva hollywoodiana ancora pare suscitare.