titolo originale: The Dark Knight Rises
nazione: U.S.A., Regno Unito
anno: 2012
durata: 165'
genere: Azione Fantastico Thriller
regia: Christopher Nolan
cast: Christian Bale, Tom Hardy, Morgan Freeman, Gary Oldman, Michael Caine, Anne Hathaway
produzione: DC Entertainment, Legendary Pictures, Syncopy, Warner Bros. Pictures
distribuzione: Warner Bros
sceneggiatura: Christopher Nolan, Jonathan Nolan
montaggio: Lee Smith
fotografia: Wally Pfister
musiche: Hans Zimmer
data di uscita: 29-08-2012
Tra oscure presenze e mostri interiori la trilogia del Cavaliere Oscuro si chiude in un climax che è principalmente quello che porta alla rinascita, o forse sarebbe meglio dire catarsi, del protagonista Bruce Wayne. Christopher Nolan confeziona un’opera filmica che, scavando a fondo nella coscienza di un eroe che ritorna distrutto dai lutti del passato e si vede costretto ad affrontare dolori e deliri, delinea i contorni del vero e proprio personaggio a cui i suoi film ci hanno abituato: le insane ossessioni e disperazioni già presenti in pellicole come Inception, Insomnia e Memento.
Se come ovviamente c’era da aspettarsi Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno appare mirabilmente confezionato, grazie soprattutto all’attenzione di Nolan per la regia, la fotografia, sequenze e panoramiche apocalittiche, qualcosa s’inceppa all’interno del racconto. Nonostante la sua ampia durata, il film si dipana in intricati e labirintici colpi di scena, rimandi al passato, scontri di ogni sorta e passaggi narrativi fulminei che in più occasioni hanno come risultato quello di disorientare lo spettatore. Una nota positiva va indubbiamente agli impeccabili interpreti: Christian Bale regala qui quella che potremmo definire la più intensa, disperata e coraggiosa interpretazione di Batman finora ammirata, Tom Hardy veste alla perfezione i panni del sadico Bane, vero e proprio alter-ego dell’eroe pipistrello.
Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno contiene in sé, almeno in parte, le precedenti rappresentazioni e, nonostante l’abilità narrativa e registica, qualcosa lascia a desiderare e forse si tratta proprio di un pizzico di originalità in più nel chiudere la tanto acclamata trilogia.