titolo originale: The Conjuring
nazione: U.S.A.
anno: 2013
durata: 112'
genere: Horror
regia: James Wan
cast: Vera Farmiga, Patrick Wilson, Mackenzie Foy, Ron Livingston, Lili Taylor, Hayley McFarland, Shanley Caswell, Joey King, Sterling Jerins, Shannon Kook, John Brotherton, Steve Coulter
produzione: Evergreen Media Group, New Line Cinema, The Safran Company
distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
sceneggiatura: Chad Hayes, Carey Hayes
montaggio: Kirk M. Morri
fotografia: John R. Leonetti
musiche: Joseph Bishara
data di uscita: 22-08-2013
Storia e tradizione del genere horror confluiscono tra le pieghe della narrazione: nella messa in scena di L’Evocazione – The Conjuring il regista James Wan tende a recuperare elementi propri dei cult horrorifici e farli propri. Giocando sull’alternanza di silenzi, suspance, lunghe inquadrature e scegliendo questa volta di mettere da parte gli eccessi, si arriva a generare un’aura inquietante che è poi vera essenza del terrore stesso.
In verità va sottolineato che L’Evocazione – The Conjuring manca di un’originale narrazione ponendo lo spettatore di fronte a vicende già ampiamente esibite ma, la vera forza del film, che di certo non deluderà gli estimatori del genere horror, sta proprio nella sua realizzazione tecnica volta a generare un climax di crescente ansia e inquietudine.
Presenze malvagie, bambole possedute, apparizioni spettrali e un rito esorcista sono i principali elementi attorno ai quali Wan costruisce il suo apparato filmico: la regia attenta ed una fotografia perfettamente curata, così come le musiche che contribuiscono ad elevare la tensione riescono nell’intento di confezionare un’opera per una volta sufficientemente degna di collocarsi nella gamma horror.
Il regista James Wan aveva già dato prova dell’efficacia delle sue visioni spettrali con Insidious e L’Evocazione non smentisce tali capacità in una chiara ispirazione alle vere radici dell’horror passando per “L’Esorcista“, “La bambola assassina” ed altri capolavori del genere.
Senza espedienti splatter ed evitando di cadere negli eccessi, il film di Wan spaventa utilizzando la forza immaginifica dello spettatore stesso.