titolo originale: Elysium
nazione: U.S.A.
anno: 2013
durata: 120'
genere: Fantascienza
regia: Neill Blomkamp
cast: Matt Damon, Jodie Foster, William Fichtner, Alice Braga, Sharlto Copley, Michael Shanks, Diego Luna, Talisa Soto, Carly Pope, Jose Pablo Cantillo
produzione: Media Rights Capital, QED International, Sony Pictures Entertainment
distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
sceneggiatura: Neill Blomkamp
montaggio: Julian Clarke
fotografia: Trent Opaloch
musiche: Ryan Amon
data di uscita: 29-08-2013
Fantascienza in chiave allegorica, pretesto di indagine all’interno del divario sociale che diviene quantomai attuale: Elysium è questo e molto altro ancora se si sceglie di guardare al di là degli effetti speciali e dello svilupparsi di una trama che non brilla per originalità.
Dopo aver conquistato il pubblico internazionale con District 9, il regista Neill Blomkamp torna dietro la macchina dalla presa per la realizzazione della sua seconda pellicola ed anche in questo caso il risultato è più che apprezzabile. In una realtà futuristica in cui il pianeta Terra sembra aver assunto le sembianze di una devastata prigione dove attendere il sopraggiungere di una inevitabile e lenta morte, la società si è scissa tra la disperazione della massa plebea e l’esistenza aurea di una classe privilegiata impegnata a trascorrere i suoi giorni nella cornice dorata di Elysium.
Se come già accennato la sceneggiatura di Elysium non presenta particolari novità all’interno del genere fantascientifico, anzi appaia in specifici frangenti il trionfo del già visto, la vera forza del film sta nella sua realizzazione tecnica e nel suo significato più recondito.
Neill Blomkamp utilizza ancora una volta la macchina da presa come mezzo di denuncia sociale e lo fa portando all’attenzione del pubblico l’ingiustizia di un mondo dove solo chi dispone di determinati mezzi economici è destinato a salvarsi: procedendo per contrapposizioni ecco la miseria e l’opulenza, la depressione e la spensieratezza fino ad arrivare al nodo cruciale, la vita e la morte. L’assistenza medica diviene in Elysium appannaggio di pochi privilegiati ed in questo passaggio Blomkamp sembra proprio voler fotografare e denunciare il sistema attuale.
La ricerca ostinata di un mondo migliore, un modo dove poter abbattere il divario sociale, spingono una sorta di nuovo “messia” ad un’impresa che appare suicida: ispirandosi ai classici della fantascienza Blomkamp confeziona un’opera che di certo non dispiacerà ai cultori del genere.
Con Elysium il regista sudafricano mette ancora una volta in evidenza le sue abilità dietro la macchina da presa, la buona riuscita del film va inoltre ricercata nell’impeccabile gestione del montaggio ed nella realizzazione di effetti speciali degni di nota così come di una scenografia sufficientemente articolata.