titolo originale: Bram Stoker's Dracula
nazione: U.S.A.
anno: 1992
durata: 123'
genere: Horror
regia: Francis Ford Coppola
cast: Keanu Reeves, Gary Oldman, Winona Ryder, Anthony Hopkins, Richard E. Grant, Cary Elwes, Bill Campbell, Sadie Frost, Tom Waits, Monica Bellucci
produzione: American Zoetrope/Osiris Film
distribuzione: Columbia/Tri Star
sceneggiatura: James V. Hart
montaggio: Anne Goursaud, Nicholas C. Smith, Glen Scantlebury
fotografia: Michael Ballhaus
musiche: Wojciech Kilar
Affascinando il cinema sin dagli albori il mito di Vlad l’Impalatore, Nosferatu, il non-morto o se preferite più semplicemente Dracula ha goduto di una moltitudine di rappresentazioni le cui chiavi visive sono tra le più disparate. Fondendo alla perfezione gli aspetti spietati e crudeli della macabra figura con un’introspezione psicologica che ne restituisce un volto completamente nuovo, Francis Ford Coppola realizza una pellicola dall’indubbio impatto non soltanto visivo ma anche e soprattutto emotivo nella mente dello spettatore.
Liberamente tratto dall’omonimo romanzo, Dracula di Bram Stoker riesce a raccontare come mai forse prima il cinema aveva fatto le vicende del padre dei non-morti, il suoi aspetti più intimi e disperati partendo proprio da un prologo che perfettamente restituisce atmosfere e sentimenti contrastanti che spingono Vlad a consacrarsi alle tenebre. Il cast diretto da Francis Ford Coppola ed accuratamente selezionato contribuisce alla resa corale di un’opera che vanta una sceneggiatura, costumi e fotografia impeccabili.
Tra lo scorrere delle immagini del film è inevitabile il realizzarsi una una mimesi tra lo spettatore ed il sanguinario protagonista: in un vero e proprio crescendo il ritmo si fa adrenalinico, gli scontri sempre più feroci, Dracula sempre più spietato, sino ad arrivare alla catarsi finale, proprio lì nella cripta transilvana da cui tutto ha avuto origine, capace di lasciare un velo di malinconia. Grazie alle scelte di Coppola Dracula di Bram Stoker si configura come una rappresentazione brillante, ricca di rimandi e citazioni per certi versi allegoria dell’epoca post-moderna.